Luci d'Artista

Perdersi tra le vie della città con il naso all'insù

Sono passati ben diciassette anni  da quando la città rimase tra  il perplesso e l’affascinato quando  con il naso all’insù guardava per la prima volta quelle strane “luci natalizie” che campeggiavano, sfacciatamente insolite, nelle principali vie e piazze  del centro. I commenti furono i  più disparati ma ben presto il successo di quelle opere d’arte contemporanea sospese nel vuoto e dai colori sgargianti fu chiaro a tutti. Luci d’artista è una tradizione ormai, segna l’inizio della settimana dell’arte, ci prepara all’arrivo del Natale e ci accompagna fino all’inizio del nuovo anno.  Ad inaugurare l’evento quest’anno  una maratona non competitiva che  ha scandito l’accensione di ogni installazione al passaggio dei corridori creando un percorso suggestivo a  tappe luminose. In questo 2014 le opere esposte saranno 19 con la partecipazione di Doppio Sogno  di Chiara Dynys (Terna) in Piazzetta Mollino e i riallestimenti: L’energia che unisce si espande nel blu di Marco Gastini e Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime di Nicola De Maria, assenti da qualche edizione. Queste opere regalano un’atmosfera magica alla città e dopo tanti anni è ancora un’emozione constatare quanto Amare le differenze (foto. 03) di Michelangelo Pistoletto abbia trovato la sua casa a Porta Palazzo, da sempre luogo di incontro tra culture. Passeggiando in quel marasma di suoni e colori che è il mercato e rileggere ogni anno quella frase in tutte le lingue del mondo è un promemoria straordinario che ci aiuta  a ricordare quanto gli esseri umani, seppur diversi tra loro, siano accomunati da un profondo bisogno di amore.  A dir poco suggestivi  “i Cappuccini” abbracciati dai  Piccoli Spiriti Blu (foto. 02) di Rebecca Horn.  Quell’opera, che fu installata per  la prima volta attorno alla cupola  della Gran Madre, dona ogni anno un’atmosfera inaspettata ed un’energia magnetica  al convento. Quest’anno la via più letta della città sarà la pedonale via Carlo Alberto.  Sarà infatti allestita  lì l’opera Luì e l’arte di andare nel bosco (foto. 01)  di Luigi Mainolfi. L’installazione è  la storia di un matto di nome Luì – alter-ego dell’artista – che riesce a ritrovare i bambini perduti nel Bosco Silenzioso. Una romantica fiaba scritta dal novelliere Guido Quarzo che ha come incipit  “La città era piena  di rumore: era sempre più difficile parlare e ascoltare” un inizio più che mai veritiero. Nel cuore pulsante  della Torino universitaria brilla Mario  Merz che fece sua la Mole Antonelliana allestendola dell’affascinante serie numerica Fibonacci, misteriosa e magica quanto tradizionalmente è raccontata la nostra città. Quest’anno avremo il Planetario in via Roma, Carmelo Giammello studiò  quest’opera d’arte pensando a quanto sia difficile per chi abita in città poter godere della vista delle stelle e così ha ricostruito 24 costellazioni dall’Orsa Maggiore a quella Minore fino ad arrivare ad Orione. Nel caso non sia un inverno nevoso,  per i prossimi due mesi passeggiando per via Po ci saranno le famose Palle di neve di Enrica Borghi, scintillanti tanto da sembrare di cristallo la sera, di giorno guardandole attentamente, rivelano la loro storia. Osservandole ci si accorge che le candide sfere sono in realtà costituite da tante bottiglie di plastica tagliate a metà, con il collo infilato in una palla di polistirolo e il corpo sfrangiato a caldo con le forbici in modo da formare una rosa di petali trasparenti. Dentro a ognuna di queste corolle è inserita una lampadina, così, uno accostato all’altro, i fiori artificiali diventano cristalli luminescenti tanto da formare quell’insieme di giganteschi  romantici fiocchi di neve ai quali siamo ormai affezionati. Le luci d’artista rappresentano  quel percorso iniziato qualche anno  fa  fortemente desiderato dalla Città che voleva Torino una delle capitali europee della cultura e dell’arte contemporanea. Oggi quel percorso  sta continuando nonostante tutte le difficoltà del momento e grazie ad un lavoro di scambio e relazioni tra artisti  Ancora una volta di Valerio Berruti e L’amore non fa rumore di Domenico Luca Pannoli  sono state esposte dall’8 al 15 novembre 2014 a Eindhoven (NL) in occasione del festival di Glow a testimoniare che cultura e arte non hanno confini. Sempre più spesso si vedono in città passeggiare turisti curiosi, affascinati dalle bellezze di Torino e le Luci d’artista saranno una delle principali attrazioni turistiche dei prossimi mesi.

di Saracarlotta Giorelli

 

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