Isa Mazzocchi: la cucina per la chef stellata de La Palta

Isa Mazzocchi nasce a Borgonovo Val Tidone (PC) nel 1968. Dopo il diploma alla Scuola Alberghiera “Magnaghi” di Salsomaggiore Maggiore Terme, lavora per due anni a fianco dello chef Georges Cogny. Nel 1987 apre il ristorante “La Palta, che tuttora gestisce con la sorella Monica e il marito Roberto. Nel 2011 riceve la stella dalla Guida Michelin 2012. Oltre a essere stata nominata Grande Dame Veuve Cliquot nel 2016, dal 2009 fa parte del gruppo “Chef to Chef”, che riunisce i migliori 50 chef dell’Emilia Romagna.

Qual è il suo primo ricordo legato alla cucina?
"Io sono nata in un’osteria pertanto i miei ricordi non sono uno ma tanti. Tra tutti sicuramente le donne della mia famiglia che cucinavano".

Quando ha deciso di occuparsi di cucina?
"Io penso che la decisione sia nata con me".

Il profumo che le fa venire fame...
"Quello del pane, è una cosa magica".

Qual è il suo ingrediente preferito?
"La farina. Perchè è un ingrediente di base, rappresenta le mie radici, la pasta fresca, il pane".

E l'utensile di cui non può fare a meno?
"Il coltello, è indispensabile".

Aiuto ho il frigo quasi vuoto! Ci suggerisce una ricetta semplice ma di sicuro effetto?
"Nel mio frigo c’è sempre il latte e le cose che non deperiscono come le olive, i capperi dell’origano secco. Con del pane secco passato nel forno si può fare un buon antipasto con un filo di olio di oliva, pomodori secchi, origano e capperi. Una volta trovandomi senza nulla ho fatto un risotto al vino rosso, cotto fino alla fine con il vino, poi ho tagliato delle croste di grana padano a dadini e l’ho mantecato con l’olio di oliva. I miei figli se lo ricordano ancora come uno dei piatti più sorprendenti".

Che cosa non deve mancare in dispensa?
"Pane, farina l'olio extravergine di oliva e le spezie".

Il consiglio per chi non sa cucinare?
"Andare al ristorante. A parte gli scherzi: partite dalla spesa. Scegliere materie prime anche umili ma di prima qualità. Anche una semplice pasta in bianco sarà buonissima".

Le foto sono di Fausto Mazza.

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