Fertili Terreni Teatro: la libertà di essere infelici

di Marta Ciccolari Micaldi

Il teatro, per quanto sia una forma artistica sperimentale e libera, ha sempre portato con sé una certa immagine di serietà, di difficoltà, di antica reverenza. Una reputazione, questa, che non sempre ha giocato a suo favore e che, soprattutto, non corrisponde quasi mai al teatro di oggi. Nella nostra città, ad esempio, è fiorito un teatro fertile, accogliente e tremendamente moderno che attira spettatori già solo grazie al suo approccio: si chiama - appunto - Fertili Terreni Teatro, è uno spazio artistico composto da tre spazi reali (tre teatri non centrali di Torino) e propone al pubblico una certa idea di libertà. La libertà di essere infelici, imperfetti, naturali.

In un mondo che ci stimola continuamente ad essere performanti e a dare sempre il massimo, soprattutto per metterlo in mostra, Fertili Terreni Teatro desidera proporsi come un luogo, un tempo e uno spazio diverso, “una bolla in cui sentirsi a casa, in cui come ad un finestrino di un viaggio, ci si possa sentire liberi di farsi domande di senso, di fare i conti anche con la nostra infelicità, con le nostre debolezze, con le nostre cadute e i nostri fallimenti e con la nostra felicità. Uno spazio in cui provare a confrontarsi con storie, esperienze, bellezza, capaci di restituirci con una prospettiva inaspettata, il tempo in cui viviamo.”

Dunque, concretamente: una stagione teatrale diffusa lungo tutto l’anno 2019/2020, 44 rappresentazioni realizzate da 4 produzioni diverse (A.C.T.I. Teatri Indipendenti, Cubo Teatro, Tedacà, Il Mulino di Amleto) in 3 piccoli teatri torinesi da riscoprire (San Pietro in Vincoli, Cubo Teatro, Teatro Bellarte). Il tutto accompagnato da una serie di attività satellite volte ad accorciare la distanza tra spettatore e attore, tra artisti, pubblico e palcoscenico. L’11 gennaio 2020, ad esempio, andrà in scena al Teatro Bellarte la rappresentazione pirandelliana de Il Berretto a sonagli. A seguire sarà possibile cenare con la Compagnia Nest, ideatrice dello spettacolo, e condividere con gli attori impressioni e brindisi. Allo stesso modo, un’iniziativa simile è Profilo d’artista, in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo: 3 incontri con 3 artisti in zone della città che non hanno nulla a che fare con il teatro ma che, proprio per questo, favoriscono uno scambio inedito tra operatori del teatro e pubblico. Il primo sarà con Enrico Castellani/ Babilonia Teatri, mercoledì 15 gennaio 2020. Non solo spettatori, però: durante gli spettacoli di Fertili Terreni Teatro vengono invitati a teatro anche illustratori e fumettisti affinché raccontino con i loro disegni cosa vedono e cosa provano. Un’interazione tra linguaggi diversi che si pensa possa stimolare dialogo, confronto e un diverso genere di coinvolgimenti, anche del pubblico.

Per restare, invece, sugli spettacoli veri e propri, segnaliamo Welcome to Commonplace della compagnia Bqb, prodotto da Tedacà, in scena al Teatro Bellarte dal 26 dicembre al 6 gennaio, tutti i giorni tranne il primo dell’anno ma compreso l’ultimo, il 31! C’è infatti la possibilità di assistere allo spettacolo e aspettare la mezzanotte insieme subito dopo. Lo spettacolo porta in scena 4 donne (danzanti) e 4 storie diverse in cui “la dimensione del giudizio, i traumi, le diversità, l’incapacità di comprendere e le disillusioni sono i principali fattori che accrescono la distanza tra ciò che siamo e l’ambiente che ci circonda.” Uno spettacolo interattivo in cui il pubblico sceglie cosa vedere e ogni sera può conoscere una delle 4 storie di cui lo spettacolo si compone, fino a vederle tutte e 4, magari in 4 serate diverse.

Come dicono i curatori Marco Lorenzi, Girolamo Lucania, Beppe Rosso e Simone Schinocca a proposito del loro programma: be unhappy! Visitando il loro sito si scopre che c’è sempre una buona ragione per farlo.

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