Kappa Futurfestival: si balla in 50 mila

Sono in arrivo 50mila presenze a Torino, provenienti da cento Paesi diversi, per l'ottava edizione del Kappa Futurfestival, uno degli appuntamenti clou della stagione dei concerti estivi torinese.

La due giorni prodotta da Movement Entertainment, dedicata alla musica elettronica e alle arti digitali, torna in città sabato 6 e domenica 7 luglio per trasformare il futuristico Parco Dora in una gigantesca discoteca a cielo aperto.

Da mezzogiorno a mezzanotte, 70 Dj si alterneranno sui quattro palchi dislocati nel Parco, per 24 ore di musica nei due giorni con una programmazione di grandissimo prestigio con i nomi più acclamati della scena mondiale. Così, ancora una volta, il Kappa FuturFestival si conferma un punto di riferimento imprescindibile per gli amanti della musica elettronica di tutto il mondo.

Kappa FuturFestival è l'unico festival italiano e il 30° al mondo segnalato da DJMag UK, rivista inglese di riferimento della scena club culture internazionale, a fianco di giganti come come Glastonbury, Coachella, Tomorrowland e Sonar. Tra leggende come Richie Hawtin o Carl Cox e nuove trionfatrici della scena techno-house globale come Amelie Lens, Peggy Gou e Charlotte De Witte, la line up di Kappa FuturFestival include una serie di nomi che racconta chiaramente il peso e lo spessore del festival piemontese, da anni il più importante evento open air nel campo della musica elettronica.
L’elenco può iniziare con Seth Troxler, Solomun e il terzetto Apollonia (composto da Dan Ghenacia, Dyed Soundorom, Shonky) oltre a Jamie Jones, ovvero la tech-house contemporanea ai livelli più alti di importanza ed eccellenza che si dà ufficialmente appuntamento a Torino, in questo luglio 2019.

Ma non è solo questione degli artisti ormai conclamati, per quanto ogni loro apparizione in Italia sia un evento: il grande lavoro di Kappa FuturFestival, in particolare di questa edizione, sta infatti nella capacità di saper scegliere i nomi emergenti più interessanti. Ecco allora Archie Hamilton, Denis Sulta, Enzo Siragusa, Rossko, San Proper e William Djoko, in un perimetro in cui techno e house sono delle coordinate da esplorare e da rinnovare con stili ed attitudini molto particolari. Restano infine altri due annuci stellari: Derrick May, pioniere assoluto della techno fin dal giorno uno e ancora oggi uno dei suoi esponenti più incisivi e visionari, e la siberiana Nina Kraviz, l’autentica super-star mondiale del dancefloor contemporaneo che col suo fascino ma anche e soprattutto con i suoi dj set imprevedibili, iconoclasti e spiazzanti è riuscita a diventare una figura dominante in questo decennio nel campo della club culture globale.

Un aspetto interessante – una sfida artistica davvero particolare – sono i back to back di lusso che vanno ad aggiungersi in cartellone: si “sfideranno” disco su disco in console in tempo reale Gerd Janson e Prins Thomas, Motor City Drum Ensemble e Jeremy Underground, Adam Port e Reznik. Altrettanto significativa è la presenza di un’icona contemporanea come l’americana The Black Madonna, così come i colori non convenzionali del giapponese Dj Nobu o degli israeliani Red Axes.
I cileni – ma da tempo trapiantati in Europa – Ricardo Villalobos e Luciano sono una certezza, con i loro preziosi ed epici ricami tech-house così come lo è la techno del tedesco Len Faki.

Ad impreziosire ulteriormente l’ultima aggiunta di una programmazione che in questo anno è davvero impressionante per ricchezza e completezza sono la classe e l’esperienza di Dubfire, i coinvolgenti e creativi live set di Capofortuna e Johannes Brecht, la freschezza e l’originalità di Haai, Destructo e dell’”eroe di casa” Lollino.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.