Florence Welch

Romantica diva dark

Come la leader della band “+The Machine” è diventata un’icona generazionale dopo funerali, matrimoni e dolorose rotture

Aveva una bellissima voce già da bambina Florence Welch, la sua famiglia se n’era accorta subito. Forse però lei sperava che questo dono l’avrebbe portata a esibirsi, come tanti altri bambini meno intonati, in occasioni speciali come la notte di Natale o il compleanno di un cugino. Invece i suoi primi spettacoli furono durante i funeral party. I matrimoni arrivarono dopo: il più celebre a cui ha preso parte come performer è stato quello dell’attrice Black Lively di Gossip Girl (il marito è Ryan Reynolds), con cui l’amicizia era nata a seguito dell’inserimento di una canzone di Florence in un episodio della serie tv, quando la fama era già giunta da qualche anno. La stella di Florence, londinese figlia di una professoressa universitaria di Storia Rinascimentale, brilla infatti da quasi un decennio, benedetta fin dagli esordi dalla BBC che con il progetto Introducing per promuovere le nuove voci, le diede la possibilità di esibirsi sui palchi dei principali festival europei come Reading e T in the Park. Quel “+The Machine” con cui ha pubblicato i suoi tre album altro non è che un gioco nato con la sua storica collaboratrice Isabella Summers con cui agli inizi si esibiva come Florence Robot e Isa Machine. Prima di un concerto, dovendo presentare il nome della band, decise di sintetizzarlo per accorciare il tutto e renderlo più facile. Isabella, che si esibisce ancora con lei, è una tastierista ma soprattutto una produttrice di altri nomi caldi del panorama musicale attuale come Iggy Azalea, Rita Ora e The Game. Lo stile di Florence & the Machine raccolto sotto il cappello spesso troppo generico e fumoso di musica indie, attinge molto dalla tradizione del rock e del soul e suona talvolta malinconico. Ha inciso non poco in questo aspetto il fatto che i primi due album “Lungs” del 2009 e “Ceremonials” del 2011 siano stati fortemente condizionati dalla rottura, ripresa e definitiva rottura con il fidanzato dell’epoca, Stuart Hammond. Come ammetteva lei stessa all’epoca: «Non mi va di parlarne, ma quando canto è tutta un’altra cosa». L’aspetto terapeutico della composizione e il successo del primo album hanno portato Florence a registrarne un secondo a poca distanza e poi a imbarcarsi in un giro del mondo continuo di cinque anni, durante i quali si è esibita in tour, è stata impegnata nella promozione, ha composto nuove canzoni. Per poter però giungere alla stesura definitiva del terzo album in studio ha sentito la necessità di mollare tutto il circo della notorietà che le vorticava intorno e di ritirarsi a casa della madre per riconciliarsi con la vita di tutti i giorni e prendersi un po’ cura di sé. Uscita temporaneamente dallo show business, ha lavorato alla scrittura di How Big, How Blue, How Beautiful pubblicato a maggio 2015, da cui sono stati estratti nel tempo canzoni come Ship To Wreck, Delilah e la title track che l’hanno portata di nuovo in testa alle classifiche e a riempire stadi e palazzetti, come avvenuto nella sua unica data italiana dell’anno al Forum di Milano. Adesso torna per un doppio appuntamento, all’Unipol Arena di Bologna il 13 aprile e al Pala Alpitour di Torino il giorno successivo. È l’occasione per verificare di persona quanto siano travolgenti gli show della vera “Rock Diva” di questi anni, che a differenza di quanto appare, non è rossa naturale di capelli, ma bruna: la decisione la prese all’inizio della sua carriera senza abbandonarla mai. Molti sostengono che sia un modo di nascondere la sua natura perché, e questo è accertato, Florence è piuttosto timida nella vita di tutti i giorni tanto che, sostiene il sito ppcorn.com, talvolta beveva qualche drink prima di salire sul palco per farsi forza. La pratica sarebbe stata interrotta dopo la rovinosa caduta al festival di Coachella che le causò una frattura al piede. Un altro incidente sul palco di un collega, Dave Grohl dei Foo Fighters, le ha però concesso di essere l’headliner del Glastonbury Festival edizione 2015. Adesso preferisce gestire i momenti live con un approccio più spirituale: «Provo ad ottenere uno stato di trance. Io non so come succeda, ma è come se tutte le mie attenzioni fossero direzionate sulle canzoni e sul momento esatto in cui le eseguo. Ma non c’è una tecnica precisa con cui questo avviene». A proposito di creazione di una propria dimensione artistica, gran parte del suo stile e del modo di presentarsi in pubblico deriva dall’ammirazione per Stevie Nicks: è stata la stessa Welch ad aver dichiarato di essere quasi ossessionata dal modo in cui la voce dei Fleetwood Mac si vestiva, cantava e si muoveva sul palco. Un’altra figura che l’ha ispirata nel look e nello stile di vita “sperimentale” è Grace Slick, spirito libero nella California della Beat Generation, voce dei The Great Society e soprattutto dei Jefferson Airplane che proprio nella edizione del 2016 dei Grammy Award hanno ricevuto il premio alla carriera, insieme a Run Dmc, Earth Wind & Fire ed Herbie Hancock. Chissà se per Florence incontrare uno dei suoi riferimenti musicali sarà stata un’emozione sufficiente a compensare il dispiacere di non aver portato a casa nessun riconoscimento nonostante le ben 7 candidature, tra cui miglior album pop e miglior performance di una band. Al di là dei premi, nel breve volgere di pochi anni è lei stessa diventata un punto di riferimento della scena artistica mondiale, tanto da ispirare generazioni di ragazze e anche importanti stilisti e brand di moda. Il marchio Gucci le ha disegnato i vestiti indossati durante i tour del 2011 e del 2012, ma anche progettato un’intera linea d’abbigliamento che ricorda il suo stile nel periodo in cui il direttore creativo era Frida Giannini. Recentemente è stato reso noto in un evento privato tenutosi a Los Angeles che sarà la nuova ambasciatrice della linea di gioielli e orologi del marchio fiorentino. Entusiasta, Florence Welch ha dichiarato: «Mi sento una specie di gazza ladra e quando ho conosciuto Alessandro Michele (direttore creativo di Gucci ndr) ci ha unito subito l’amore per i gioielli. Credo che Gucci stia creando qualcosa di magico e sono entusiasta di farne parte». La stima è ricambiata: «Le sue canzoni dark e romantiche – dichiara Alessandro Michele - sono pezzi senza tempo, carichi di passione e sentimento e richiamano il nostro spirito». Non le manca nemmeno l’ammirazione di colleghi dal curriculum decisamente ricco: David Byrne e Fatboy Slim la invitarono a cantare nell’album-tributo a Imelda Marcos Here Lies Love e nel 2012 cantò Helter Skelter insieme ai Rolling Stones in una delle loro cinque esibizioni consecutive alla O2 Arena di Londra. Per la sua a Torino l’attesa è molto alta: chiederà al pubblico di abbracciarsi e baciarsi per trasmettere un messaggio d’amore, come fatto a Milano? Di certo sprigionerà la solita malinconica energia: Florence è Big, Blue and Beautiful.

I gusti di Florence

Libro Middlesex di Jeffrey Eugenides

Propria canzone What Kind of Man: «Trovo che abbia ancora un effetto catartico».

Social Media Instagram: ha trovato un modo “antiquato” di usarlo, pubblicando acquerelli e disegni realizzati a mano.

Festival «Al Bonnaroo la folla è veramente affascinante».

di Davide Fantino